Fantoni inizia il suo viaggio con le radici del canto nelle culture primitive, esplorando come la voce sia stata il primo strumento musicale dell’uomo. Viene discussa la funzione rituale e religiosa del canto nelle prime società, dall’antico Egitto e Mesopotamia, fino alle civiltà greca e romana.
Una parte importante del libro è dedicata al canto sacro e profano del Medioevo, con un'analisi dettagliata del canto gregoriano e delle sue influenze. Fantoni esplora come la polifonia si sia sviluppata nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, sottolineando l'evoluzione delle tecniche vocali in ambito religioso e la nascita delle prime forme di canto lirico. Durante questo periodo, il libro esplora lo sviluppo del bel canto, con particolare attenzione all’opera lirica italiana. Fantoni dedica ampio spazio a compositori come Claudio Monteverdi, Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel, i cui lavori hanno influenzato in modo profondo l'evoluzione del canto sia sacro che teatrale. Inoltre, l’autore esplora la transizione verso il Classicismo, concentrandosi sull’opera di Mozart e sulle trasformazioni della tecnica vocale. L’autore esamina poi il periodo romantico, evidenziando come i compositori di quest’epoca abbiano enfatizzato il potere espressivo della voce. Viene analizzata l’evoluzione del lied tedesco con autori come Franz Schubert e Robert Schumann, e l'espansione del repertorio operistico con Verdi, Wagner e Puccini. Fantoni si concentra poi sull’evoluzione del canto nel XX secolo, un periodo caratterizzato da sperimentazioni e innovazioni, sia nella musica classica che in generi come il jazz, il blues e il rock. Viene analizzato il contributo di figure chiave come Maria Callas, Luciano Pavarotti, Billie Holiday, Frank Sinatra e molti altri, offrendo una prospettiva su come il canto sia diventato una forma artistica poliedrica e globale. Oltre al canto colto occidentale, Fantoni dedica sezioni all'analisi delle tradizioni vocali di altre culture, come la musica indiana, il canto africano, il flamenco spagnolo, il canto armonico della Mongolia e altre forme espressive vocali uniche. Questa parte del libro offre uno sguardo comparativo sui diversi modi in cui le culture del mondo utilizzano la voce per esprimere emozioni e tradizioni.
Fantoni esplora non solo la storia del canto, ma anche la tecnica vocale e il modo in cui si è evoluta attraverso i secoli. Le diverse scuole di canto, come il bel canto italiano o la tecnica del lied tedesco, vengono spiegate nel dettaglio. Il libro non si limita a descrivere lo sviluppo musicale del canto, ma lo contestualizza all'interno delle culture che lo hanno prodotto, dimostrando come il canto rifletta i valori, le emozioni e la spiritualità di una determinata epoca o popolo. Fantoni esamina come i grandi cantanti e compositori abbiano spesso bilanciato innovazione e tradizione, creando nuove forme di canto che hanno comunque radici profonde nelle pratiche vocali del passato.
Il tono dell’opera è sia accademico che divulgativo. Fantoni riesce a mantenere un equilibrio tra il rigore scientifico richiesto dalla trattazione storica e la capacità di comunicare in modo chiaro e appassionante con un pubblico più ampio. Il linguaggio è accessibile, anche quando vengono discussi concetti tecnici, e le descrizioni dei momenti storici sono ricche di dettagli e approfondimenti.
Storia universale del canto è un'opera di riferimento fondamentale per studiosi di musica, cantanti, e appassionati di storia della musica. Grazie alla sua ampiezza di vedute e alla capacità di coprire molteplici tradizioni vocali, questo libro è una guida essenziale per chiunque voglia approfondire la conoscenza del canto, sia come fenomeno artistico che come pratica culturale. La ricchezza di dettagli e la competenza di Gabriele Fantoni rendono questa opera un punto di riferimento nella letteratura sulla musica vocale.