Gli strumenti informatici denotano un duplice rilievo per il diritto penale. Essi, infatti, da un lato possono costituire mezzo per la commissione di un reato (si pensi alle frodi informatiche), dall’altro costituiscono oggetto di tutela penale in ragione delle loro specifiche capacità operative.
Sotto questo secondo profilo, in particolare, gli strumenti informatici si atteggiano a contenitori e veicoli di conoscenze che talvolta devono essere sottratte alla disponibilità di terzi.
Gli strumenti informatici sono dunque oggetto di tutela penale in ragione della loro capacità di archiviazione e trasmissione di dati tendenzialmente non ostensibili.
Il corso si propone di approfondire le fattispecie incriminatrici che tutelano l’integrità (artt. 635 ss. c.p.), il funzionamento e la capacità di trasmissione (artt. 617quater ss. c.p.) e l’esclusiva disponibilità (art. 615ter c.p.) dei sistemi informatici nonché di quelle figure di reato “comune” che sempre più spesso vengono oggi realizzate ricorrendo al supporto informatico (come le estorsioni on line o l’associazione per delinquere “informatica”).