L'opera si colloca in un momento cruciale della storia italiana, subito dopo la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861. La formazione dello Stato unitario aveva provocato forti tensioni in molte aree, specialmente nel Meridione e nelle zone di confine con lo Stato Pontificio. Il brigantaggio in questo periodo divenne una forma di resistenza, non solo criminale ma anche politica, poiché molti briganti erano sostenitori del deposto regime borbonico o erano legati alle forze che si opponevano all'unificazione italiana.
L'autore concentra l'attenzione sulle attività dei briganti lungo il confine con lo Stato Pontificio, che si estendeva nelle regioni del Lazio, dell'Abruzzo e delle Marche. Queste aree erano particolarmente problematiche perché lo Stato Pontificio, retto da Pio IX, rimase autonomo e indipendente dall'Italia unita fino alla Breccia di Porta Pia nel 1870. Di conseguenza, i briganti trovavano rifugio oltre confine, rendendo difficile la loro cattura. L'opera descrive gli sforzi dello Stato italiano, attraverso l'esercito e la Guardia Nazionale, per combattere il brigantaggio. Le autorità italiane consideravano il brigantaggio una minaccia all'ordine pubblico e all'autorità del nuovo governo, e il libro esamina in dettaglio le operazioni militari volte a debellare il fenomeno. Alessandro Bianco di Saint-Jorioz non vede il brigantaggio solo come un fenomeno criminale, ma anche come una manifestazione di discontento sociale e politico. Molti briganti erano contadini poveri e diseredati, che si rivolgevano al banditismo a causa delle difficili condizioni economiche. Altri, invece, erano ex soldati borbonici o sostenitori del vecchio regime che rifiutavano l'autorità del Regno d'Italia.
Il libro narra le gesta di famosi briganti dell'epoca, come Carmine Crocco e Chiavone, che divennero figure leggendarie nel Meridione e nelle regioni di confine. La descrizione delle loro azioni e delle loro tattiche fornisce una panoramica del modo in cui queste bande operavano e mantenevano il controllo del territorio.
L'autore sottolinea come il brigantaggio fosse spesso facilitato da connivenze locali, con parti della popolazione che sostenevano i briganti per paura, interesse o convinzioni politiche. In alcune aree, il brigantaggio era visto come una forma di resistenza contro il governo centrale, e molti briganti godevano del supporto tacito o attivo della popolazione.
Un altro tema importante nell'opera è il ruolo della Chiesa e dello Stato Pontificio nel fenomeno del brigantaggio. Alessandro Bianco di Saint-Jorioz esplora come il confine pontificio offrisse un rifugio sicuro per i briganti, poiché lo Stato Pontificio manteneva una politica ambigua nei confronti del neonato Regno d'Italia. In alcuni casi, si sospettava che settori della Chiesa simpatizzassero con i briganti, considerati da alcuni come difensori della vecchia monarchia e dell'ordine sociale tradizionale.
Il libro di Bianco di Saint-Jorioz è una delle prime e più dettagliate cronache del brigantaggio post-unitario in Italia. La sua opera si distingue per l'approccio storico-militare e per la sua attenzione alle dinamiche di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno d'Italia. Il fenomeno del brigantaggio viene qui descritto non solo come una questione di ordine pubblico, ma come un problema politico e sociale radicato nelle profonde disuguaglianze e nei conflitti dell'epoca.
L'autore, essendo un ufficiale militare, fornisce anche un punto di vista diretto sulle operazioni condotte per reprimere il brigantaggio, offrendo resoconti di battaglie, tattiche e strategie adottate dall'esercito italiano.
"Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863" è un'opera che fornisce un'importante testimonianza storica su uno dei periodi più turbolenti della storia italiana post-unitaria. Attraverso un'analisi dettagliata e documentata, Bianco di Saint-Jorioz descrive il complesso fenomeno del brigantaggio, le sue cause e le sue conseguenze, offrendo al lettore un quadro completo delle difficoltà affrontate dal neonato Stato italiano nella sua lotta per consolidarsi e affermarsi contro le resistenze interne.