Candido, o l'ottimismo (Candide, ou l'Optimisme) è un celebre romanzo filosofico di Voltaire, pubblicato nel 1759. Scritto in forma di racconto satirico, l'opera critica con ironia corrosiva l'idea ottimistica secondo cui "viviamo nel migliore dei mondi possibili," un concetto associato al filosofo tedesco Leibniz.
Il protagonista, Candido, è un giovane ingenuo cresciuto nel castello del barone di Thunder-ten-Tronckh, dove il suo precettore Pangloss gli inculca l'idea che tutto, anche il male, ha una ragione ultima e contribuisce al bene universale. Costretto a lasciare il castello dopo essere scoperto in intimità con Cunegonda, la figlia del barone, Candido intraprende un viaggio rocambolesco attraverso Europa, Sud America e Asia, affrontando disastri naturali, guerre, ingiustizie e tragedie personali.
Le esperienze di Candido mettono continuamente in discussione l'ottimismo di Pangloss, dimostrando l'assurdità e l'indifferenza del mondo nei confronti delle sofferenze umane. Alla fine del romanzo, Candido rinuncia alle teorie astratte e adotta una visione pratica della vita, sintetizzata nella celebre frase: "Bisogna coltivare il proprio giardino", un invito a trovare senso e serenità nel lavoro e nelle azioni quotidiane.