"Eratostene e la misurazione del meridiano terrestre" è un'opera di Gaetano Mario Columba, in cui l'autore esplora la figura di Eratostene di Cirene, uno dei più importanti scienziati e geografi dell'antichità, e la sua straordinaria impresa di misurare la circonferenza della Terra nel III secolo a.C.
Nel testo, Columba ripercorre i contributi scientifici e filosofici di Eratostene, con un focus particolare sulla sua celebre misurazione del meridiano terrestre. Eratostene, che era direttore della Biblioteca di Alessandria, utilizzò un metodo ingegnoso per stimare la circonferenza della Terra basato su osservazioni astronomiche e su semplici strumenti geometrici:
Osservazioni a Siene (Aswan) e Alessandria: Eratostene aveva osservato che a Siene (oggi Aswan, in Egitto), nel giorno del solstizio d'estate, i raggi del Sole cadevano perpendicolarmente, illuminando completamente il fondo dei pozzi. Al contrario, ad Alessandria, nello stesso giorno, il Sole formava un'ombra con un angolo di circa 7,2 gradi rispetto alla verticale. Questo angolo corrispondeva a circa un cinquantesimo di un cerchio completo.
Calcolo della circonferenza: Sapendo che la distanza tra Alessandria e Siene era approssimativamente di 5.000 stadi (un'antica unità di misura), Eratostene dedusse che se 7,2 gradi erano un cinquantesimo di un cerchio completo, la circonferenza della Terra doveva essere circa 50 volte la distanza tra Alessandria e Siene, ovvero 250.000 stadi. A seconda delle interpretazioni moderne delle dimensioni degli "stadi", questo calcolo è sorprendentemente vicino al valore attuale della circonferenza terrestre.
Columba, nel suo libro, sottolinea l'importanza del metodo di Eratostene, che non solo dimostrava la rotondità della Terra, già accettata da molti scienziati dell'epoca, ma forniva anche una stima accurata delle sue dimensioni. L'autore mette in evidenza l'ingegno e la precisione delle osservazioni di Eratostene, considerato uno dei padri della geografia.
Inoltre, Columba esplora anche il contesto storico e culturale in cui Eratostene operava, evidenziando il ruolo della Biblioteca di Alessandria come centro del sapere e della scienza nell'antichità. Attraverso quest'opera, l'autore celebra il contributo di Eratostene alla storia della scienza e la sua capacità di combinare matematica, astronomia e geografia per risolvere uno dei più grandi enigmi del mondo antico.