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Sapienza Magazine - 01/24

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Sapienza Magazine 01

Questo numero di Sapienza Magazine è dedicato al tema più discusso nel dibattito pubblico e scientifico-tecnologico e che provoca, allo stesso tempo, entusiastiche aspettative e richiami alla cautela: l’Intelligenza artificiale. Grazie alla ricchezza multidisciplinare e interdisciplinare che caratterizza il nostro Ateneo, e ai contributi di studentesse e studenti della nostra Comunità, l’argomento è presentato e analizzato sotto diverse prospettive. 

L’intelligenza artificiale è anzitutto osservata da un punto di vista cognitivo, indagando il ruolo che le tecnologie hanno nei processi della conoscenza umana, dove è sempre più difficile stabilire il confine tra ciò che è mentale e ciò che non lo è. Ma al di là della sfida che essa porta con sé, con tutte le implicazioni filosofiche ed etiche connesse, concretamente a che punto è l’applicazione dell’AI nei diversi settori scientifici e tecnologici? Docenti, ricercatrici e ricercatori di Sapienza fanno il punto su questo, intervenendo su alcune significative applicazioni settoriali di questo nuovo potente strumento. 

Nell’ambito della robotica, tecniche innovative di visione, apprendimento e controllo dei movimenti possono influenzare fortemente lo sviluppo di questa disciplina ingegneristica. In medicina, le applicazioni vanno al di là della sola intelligenza artificiale: si parla infatti dell’incontro tra la medicina digitale e la medicina di precisione, per diagnosi e cure sempre più mirate, come avviene con la neonata Unità multidisciplinare CARE, che nella Torre della ricerca dell’Umberto I lavora con una infrastruttura digitale innovativa multistrato. Nelle scienze naturali l’intelligenza artificiale è già largamente utilizzata, con ricadute anche sul nostro quotidiano, per esempio per le previsioni meteo. C’è poi la questione generativa e dei linguaggi – da quello umano, a quello della programmazione a quello musicale – che richiama implicazioni relative anche alla creatività e all’arte. Sapienza sta sviluppando molti di questi ambiti all’interno dei progetti di Rome Technopole, l’ecosistema coordinato dal nostro Ateneo, dove si incontrano università e imprese, in coerenza con i tre assi strategici del Piano nazionale di ripresa e resilienza: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. L’intelligenza artificiale è al centro di due Flagship Project, oltre a essere strumento abilitante di altri due FP e sostanzialmente trasversale a quasi tutti i progetti. 

La nostra rivista ospita poi un omaggio a colei che ha scritto il primo algoritmo della storia, aprendo la strada all’informatica: Ada Lovelace. Intervistata con l’ausilio dell’AI generativa, la matematica “parla” di sé, dei suoi studi e delle sue intuizioni, commentando lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e inviando un caloroso messaggio alle ragazze STEM di oggi. Ed è dedicato a giovani studiose e studiosi il focus sui progetti che saranno realizzati in Sapienza grazie alle 12 borse Marie Skłodowska-Curie vinte nel 2024: un bouquet di talenti e ricerche di eccellenza che vanno dalle scienze umane e sociali alle scienze cosiddette dure. Un approfondimento del tutto particolare è quello sulle collezioni d’arte dell’Ateneo; opere di diversa epoca, in parte trasferite dall’antico Palazzo della Sapienza, in parte realizzate per la nuova Città universitaria negli Anni Trenta, fino alle creazioni artistiche acquisite più recentemente, che rappresentano un patrimonio di grande prestigio e valore culturale. Il progetto Theatron – Teatro antico alla Sapienza è il tema di comunità di questo numero, con un reportage fotografico delle rappresentazioni in Aula magna con la partecipazione di studentesse, studenti, e nel ruolo di attori e nel lavoro di traduzione dei testi classici. E infine, una “visita” al protocollo, per comprendere come questo sistema di numeri ed etichette, generalmente poco frequentato dai non addetti ai lavori, sia fondamentale per tracciare l’intera attività amministrativa del nostro Ateneo e conservarne la memoria, grazie anche ad una affiatata squadra di collaboratori che vi lavora quotidianamente. 

Buona lettura, Antonella Polimeni

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