Il saggio nasce dall'esperienza personale di Thoreau, che venne incarcerato per una notte per essersi rifiutato di pagare le tasse come forma di protesta contro la guerra tra Stati Uniti e Messico e contro la schiavitù, che egli considerava ingiuste. In "Disobbedienza civile", Thoreau sostiene che:
Il governo spesso agisce in modo ingiusto: Thoreau critica il governo degli Stati Uniti del suo tempo, sostenendo che non sempre rappresenta la volontà e la giustizia del popolo, ma piuttosto serve gli interessi di pochi potenti.
Il dovere morale dell'individuo: Thoreau crede che ogni individuo abbia il dovere morale di non sostenere le ingiustizie perpetrate dal governo. Secondo lui, la legge non è sempre giusta, e rispettare ciecamente le leggi ingiuste è sbagliato.
L'importanza dell'azione individuale: Thoreau afferma che il cambiamento sociale può essere realizzato non tanto attraverso la politica tradizionale, ma attraverso le scelte morali e personali dei cittadini. La resistenza pacifica e individuale all'ingiustizia è un mezzo potente per opporsi al potere governativo.
La non collaborazione con l'ingiustizia: Piuttosto che usare la violenza, Thoreau promuove il rifiuto di collaborare con le istituzioni ingiuste, ad esempio non pagando tasse che sostengono cause ingiuste o rifiutando di obbedire a leggi che violano la coscienza.
Il saggio "Disobbedienza civile" ha avuto un impatto profondo su molte figure storiche e movimenti per i diritti civili. Leader come Mahatma Gandhi e Martin Luther King Jr. hanno tratto ispirazione dagli ideali di Thoreau per la loro lotta contro il colonialismo e la segregazione razziale, rispettivamente. L'idea della resistenza non violenta e del dovere morale di opporsi all'oppressione ha continuato a ispirare movimenti per la giustizia sociale in tutto il mondo.